Articolo ADNKronos

Mancano poche ore alla cerimonia di apertura di Expo Dubai e nell’emirato del Golfo si respira un’ “atmosfera incredibile. Sembra di essere alla vigilia di una finale della Coppa del Mondo con l’Italia in campo, tutti parlano di quest’evento”. Gianluca Marano è l’esempio di un imprenditore italiano di successo a Dubai ed in un’intervista all’Adnkronos racconta il fermento che si respira nella città su cui oggi sono puntati gli occhi di tutto il mondo.

“In tutti i luoghi, dai parchi ai ristoranti, si respira un’aria fantastica ma questo clima positivo, di fiducia nel futuro, lo respiro da quando sono tornato a Dubai lo scorso marzo”, mentre in Italia e in generale nel resto d’Europa ancora si faceva fatica a vedere la luce in fondo al tunnel, afferma Marano, che evidenzia come l’Expo “darà un impulso forte alla ripresa economica degli Emirati, che è già solida” grazie anche alla campagna di vaccinazione.

“Qui siamo molto avanti anche sulla ripartenza, basti pensare che a marzo il 90% della popolazione era già vaccinata con due dosi – rimarca l’imprenditore, che nel 2009 ha fondato in Svizzera la Sva Group e che opera a Dubai dal gennaio 2013 – Attualmente per venire a Dubai è richiesto solo il tampone negativo eseguito nelle 72 ore precedenti. Nell’emirato si può girare tranquillamente, non esiste il green pass perché è dato per scontato che si è vaccinati e inoltre tutti indossano la mascherina. Nei ristoranti, nei cinema o nei centri commerciali non ci sono restrizioni”, mentre per accedere all’Expo serve il certificato di vaccinazione o in alternativa l’esito negativo del tampone.

La ‘missione’ di Marano, un’esperienza nelle banche alle spalle, è oggi quella di aiutare a portare il Made in Italy nel mondo. A Dubai, dice, “ho intravisto un hub” con possibilità di sbocchi commerciali nell’area dei Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golgo (Ccg) e del Medio Oriente in generale.

“Noi siamo External Export Manager, svolgiamo l’attività di consulenti per l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Nel momento in cui nel 2013 Dubai ottenne l’assegnazione dell’Expo abbiamo iniziato a lavorare su questo evento e la cerimonia di stasera corona otto anni attività”, prosegue l’imprenditore, che oggi ha aperto una filiale in Cina e sonda per il futuro anche Miami e Tokyo.

Concretamente la sua azienda supporta le aziende italiane che vogliono iniziare a fare business a Dubai. “Forniamo i contatti locali che ti aiutano a entrare nel mercato, ma anch la parte pratico-tecnica come campionatura e logistica. Inoltre da qualche tempo collaboriamo con enti governativi come Dubai Future Foundation, che ambisce a diventare concorrente della Silicon Valley, e Dubai Global Connect”.

Sul mercato emiratino, evidenzia Marano, il Made in Italy continua a tirare e anche parecchio. “A livello macro per le aziende italiane Dubai non è certo un mercato di sbocco, ma è una grande opportunità perché, durante il semestre dell’Expo, convergono operatori da tutto il mondo, in particolare orientale – spiega – Le aziende italiane qui possono trovare quello che in Europa è un po’ smarrito, la fiducia in generale nella ripresa economica ma soprattutto un mercato che è molto attento al bello, al gusto, alla cura dei dettagli, insomma a tutto quello che rappresenta l’italianità. Non parlo solo di cibo, moda e arredamento, ma anche di settori come le nuove tecnologie”.

Ma quali sono i segreti per avere successo come imprenditori a Dubai? “La carta vincente è l’umiltà. Significa passare i primi anni a imparare come comportarsi in una cultura completamente diversa, entrare nel loro modo di pensare, capire che per fare business devi diventare amico delle persone che vivono qui – conclude – Bisogna anche essere anche costanti, avere un buon budget e un prodotto che merita. Affidarsi a persone che possono assisterti e sono in grado di farlo sicuramente accelera il raggiungimento dei risultati”.

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